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giovedì 10 giugno 2010

Un polimero è una grande molecola costituita da diverse unità molecolari, identiche o simili, chiamate monomeri e tenute insieme da legami covalenti.

Le polimerizzazioni impongono sempre l'intervento di una fonte energetica, assicurata dall'ATP, e si verificano con perdita d’acqua.

Il motivo per cui la parola è correntemente associata a sostanze artificiali consiste nel fatto che i polimeri sono l’essenza della chimica della vita (il DNA, le proteine, la cellulosa) ma hanno anche una parte fondamentale nel progresso della tecnologia.

Al fianco dei cosiddetti polimeri naturali (come gli amidi, il DNA ecc.) esistono infatti polimeri sintetici: polietilene, poliesteri ,polipropilene e così via.
Troviamo inoltre polimeri conduttori usati nella fabbricazione dei microchips), polimeri rigidissimi o superflessibili (utilizzati nell'industria aerospaziale e in quella automobilistica), polimeri elastici, polimeri resistenti alla fiamma, al calore e agli agenti chimici.

L'alto peso molecolare che i polimeri sono in grado di raggiungere conferisce loro proprietà meccaniche e tecniche nettamente superiori a quelle dei materiali non polimerici.
Talvolta la cristallinità dei polimeri permette loro di rivaleggiare con i materiali metallici in alcune applicazioni assai importanti: il Kevlar, ad esempio, ha resistenza alla trazione maggiore rispetto all’acciaio.

La prima applicazione di massa dei polimeri conduttori, però, è stata adottata nella preparazione delle batterie ricaricabili, anche per telefonini. Alla basilare peculiarità di un’ottima conducibilità, infatti, abbinano facilità di sagomazione, resistenza meccanica ed elevata ciclabilità. Ecco perché Seiko e Basf, aziende di grande spessore, non hanno esitato a munirsi di questi materiali.

Altro ambiente fertile nel domani è indubbiamento quello che fa riferimento alla creazione di circuiti elettronici: i polimeri conduttori possono avere resistenza minore a quella dei metalli, quindi scaldare meno, e soprattutto sono più facilmente sagomabili e filmabili, quindi possono essere vettore di un’ulteriore spinta verso la miniaturizzazione dei dispositivi elettronici.

Abbiamo finora trascurato l’importanza dei polimeri conduttori nella realizzazione di celle fotovoltaiche e altri dispositivi elettronici come LEDs, diodi e transistors, biosensori, catalizzatori, tessuti conduttori e sensori di gas.

Ricerche biomediche di alto profilo, infine, potrebbero persino portare a un’utilizzazione dei polimeri per migliorare le connessioni nervose.

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