Per noi
consumatori, che ci limitiamo ad andare sugli store e scaricare l’ultimo
giochetto per il nostro cellulare, le competenze necessarie a dar vita a questi
gioielli risulta celata ai nostri occhi.
Leggiamo sui
giornali non di rado di qualche giovanissimo nerd che ha fatto milioni sviluppando una app utilissima e molto
cool.
Come nasce un’App? Ho investigato per fare luce su questo mondo che sta
sempre di più coinvolgendo le nostre vite. Grazie al team di AddLance, startup
che si propone di diventare il punto di incontro fra PMI e freelance, ho
raccolto qualche utile informazione. Secondo tale società gli sviluppatori di
app saranno richiestissimi nei prossimi anni in quanto le società adotteranno sempre
di più questi strumenti che riescono ad attirare e coinvolgere il cliente guidandolo
dalla brand awareness fino all’acquisto vero e proprio.
App significa “applicazione”
e il loro standard è stato sviluppato apposta per gli smartphone: non avendo una velocità di calcolo paragonabile ad un
PC, i programmi devono essere creati con particolari accorgimenti liberandosi
di tutto il superfluo presente in un software tradizionale: le funzioni sono
ridotte e si pone attenzione sulle dimensioni del file.
Anche la compatibilità
viene ridotta, la programmazione dipende dal sistema operativo che può essere:
·
iOS (Apple)
·
Android (Google)
·
Windows Phone (Microsoft Corporation)
·
BlackBerry OS (RIM/BlackBerry)
·
Symbian OS (Nokia)
·
Bada
OS (Samsung)
In realtà il
mercato è dominato dai primi due concorrenti: iOS e Android. In aiuto
del programmatore arrivano le API (Application
Programming Interface): una specie di libreria dove si possono attingere delle
funzioni standardizzate per poter costruire soluzioni più complesse. Cosi come
per costruire una casa ci sono componenti prefabbricati o soluzioni già
sviluppate così le API permettono di velocizzare il lavoro.
Una volta che si è
scelto il sistema di riferimento si può iniziare con lo sviluppo del programma
che non consiste solo nella struttura informatica ma anche nella grafica. Lo
stile e l’organizzazione del servizio diventa sempre più importante per la “user experience” (abbreviata UX) cioè
la facilità con cui l’utente può usufruire del servizio.
Se quindi
volete far realizzare un App da qualcuno preoccupatevi che non solo sia un mago
dell’informatica ma anche che abbia una inclinazione per la semplicità ed il
design. Altrimenti potete ingaggiare un freelance
developer per la parte software e un
graphic designer per rendere
gradevole il vostro prodotto.
Ora che il
lavoro di sviluppo è terminato possiamo pubblicare la nostra App sugli distributori che dopo un processo di
approvazione ci permettono di dare la massima visibilità sul mercato mondiale. I
maggiori sono:
App-Store
(Apple), Google Play (Android) e App-Shop (Amazon).
Siamo pronti
per guadagnare e diventare milionari? Calma! La società di ricerca Gartner ci
ricorda che il 91% delle app sono
gratuite e che se un vostro concorrente pubblica gratis la vostra idea si
prenderà tutto il mercato. Quello che conta è infatti di fornire un servizio
utile e gratuito: solo quando si raggiunge un ampia diffusione allora si
potrà guadagnare con pubblicità o
funzioni avanzate a pagamento. A quel punto sì che sarete ricompensati!
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