Il convegno,
promosso da BSA Italia, guarda alla nuova rivoluzione tecnologica degli oggetti
connessi anche come a una nuova chance nella lotta alla contraffazione
MILANO — 02 dicembre 2016 — Ha avuto luogo ieri a Roma il convegno Internet of Things - un’opportunità per l’Industria
4.0 ed una sfida per la tutela della proprietà intellettuale e la protezione
dalle violazioni informatiche. Promosso dal Comitato italiano di BSA | The Software Alliance, l’evento aveva l’obiettivo di
analizzare una delle tendenze oggi più all’avanguardia del dibattito sulla tecnologia
– quella nota appunto come “Internet delle cose”, ossia la
possibilità di sfruttare connessioni web agli oggetti della nostra vita
quotidiana per aumentarne l’efficienza – da un’angolazione particolare.
È uno dei temi caldi del mondo
tecnologico degli ultimi anni, basti pensare che al CES (Consumer Eelectronic
Show) 2017 di Las Vegas è in programma una conferenza che lo definisce “The
Trillion-Dollar IoT Opportunity”. Oggi il tema dell’IoT è finalmente entrato
anche nell’agenda politico-istituzionale italiana come una delle principali
soluzioni per lo sviluppo della competitività delle imprese italiane con il
piano Industry 4.0.
L’IoT, però, non è solo una tecnologia che permetterà alle
nostre aziende di poter entrare nel ciclo della cosiddetta “quarta rivoluzione
industriale”, ma è anche un’opportunità talmente pervasiva e flessibile dell’evoluzione
dell’Information Technology da poter diventare sempre di più anche uno
strumento efficace ed innovativo per difendere la proprietà industriale,
intellettuale e i dati dei cittadini/consumatori dai rischi di contraffazione.
Ad affrontare questa particolare angolatura della nuova rivoluzione
tecnologica, Paolo Valcher,
Presidente di BSA Italia, ha
invitato un ricco parterre di rappresentanti delle istituzioni, delle
associazioni di categoria del settore e delle forze dell’ordine: sono infatti
intervenuti al convegno l’On. Mario
Catania, Presidente Commissione
Parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in
campo commerciale e del commercio abusivo, il quale
ha evidenziato come nel quadro legislative attuale l’IoT sia incardinato sia
nel Piano Industria 4.0 sia nella Legge di Bilancio 2017, che prevede anche il
cosiddetto iperammortamento del 140% quale incentivo ad investire nelle nuove
tecnologie.
Quindi Alessandro Masetti
Zannini de Concina di INDICAM, ha evidenziato il problema dello
svantaggio competitivo tra big e small player nel mercato. Inoltre ha ribadito
quale criticità principale, la mancanza di flessibilità della normativa europea
che risale al 2001 e non riesce a stare al passo con l’evoluzione della
tecnologia.
Luigi Mastrobuono, Direttore
Generale Confagricoltura, ha poi esposto
alcuni esempi di IoT applicati all’agricoltura: come l’Azienda Agricola
Pontevecchio, la prima ad inaugurare una stalla completamente computerizzata, o
il caso della App “iCow”, che permette a 11.000 allevatori kenyoti di
semplificare i procedimenti di produzione e vendita del latte con un
efficientamento delle spese. In tema di pirateria, Mastrobuono ha sottolineato l’importanza
del controllo dei dati, il cui obbiettivo, ha continuato, è quello di
trasformarsi in servizi. Ha poi menzionato il Testo unico del Vino - approvato dal Parlamento poche settimane fa
- quale esempio di confronto fra tracciabilità e contraffazione.
Il convegno
è proseguito con Antonello Busetto, Direttore Assinform, che nel proprio intervento ha portato
esempi di IoT quale strumento per migliorare la vita dei cittadini: droni
molecolari per la medicina del futuro, videosorveglianza, pagamenti digitali
nelle Smart City etc.
Sul tema della sanità, Busetto ha ribadito che l’IoT sarà
fondamentale e abiliterà autentiche rivoluzioni. Ha poi illustrato i cantieri digitali che tracciano il
mercato attuale: Mobilità, Cloud computing, Big data, Social media e, appunto, IoT,
sottolineando l’importanza della formazione per fare il prossimo passo,“dal
dato alla filiera”.
E, proprio sulla filiera, Marcello Gamberale Paoletti, Presidente e fondatore di Viveat, ha quindi portato alcuni esempi
concreti di tecnologie (dall’RFID al QR Code) che consentono una piena tracciabilità
del prodotto (product passport), già
in adozione nelle filiere produttive agroalimentare e del fashion, e che
consentono al contempo la tutela del brand, avanzate forme di CRM, di customer
engagement e di mobile communication.
Il contributo delle forze dell’ordine è stato affidato al Ten. Col. Pietro Romano del Nucleo Speciale
Tutela Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza, che a più
riprese ha collaborato proprio con BSA Italia in operazioni di contrasto
all’illegalità informatica nelle imprese sul territorio nazionale (Underli©ensing 1 e 2), che evidenziato il ruolo cruciale delle informazioni: Romano ha citato l’operazione Odiessea (oscuramento di siti che offrivano contenuti multimediali gratuitamente) e
illustrato lo switch nella modalità di intervento della GdF, dal concetto “follow
the money” a quello del “follow the hosting” (cioè interloquire direttamente
con gli operatori di hosting).
Quindi a Roberto Serra della Direzione Centrale
Antifrode dell’Agenzia delle Dogane, che ha illustrato il progetto il progetto FALSTAFF, finalizzato a promuovere la circolazione di
merci originali, premiato dall’UE e recentemente arricchito di nuove
funzionalità per realizzare un dialogo applicativo con la banca dati CO.PI.S.
(anti-COunterfeit and anti PIracy information System), sviluppata dalla
Commissione Europea per lo scambio di dati tra gli Stati membri e la
Commissione sulle decisioni riguardanti le domande di tutela e il blocco delle
merci.
Le conclusioni istituzionali del convegno sono quindi toccate all’On. Davide Baruffi, relatore dell’indagine
in materia di contrasto della contraffazione via web, il quale ha riconosciuto come
debba aumentare la responsabilità in capo agli Internet Service Provider per contrastare
la pirateria online, un problema che sta entrando nell'agenda politica con
sempre maggior urgenza; Baruffi ha sottolineato inoltre l'urgenza di rivedere
la normativa europea per aumentare la cooperazione tra Stati Membri.
“Ancora una volta le soluzioni nel campo del Cloud e dell’Internet of
Things rappresentano un’importante opportunità per lo sviluppo di quella che ormai tutti chiamiamo Industria 4.0. Il convegno di oggi ci ha aiutato a
saldare sul piano concettuale le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie in
campo aziendale e sul piano istituzionale, condividendo esperienze concrete, sia
sul versante della digital transformation orientata a proporre nuovi prodotti e
servizi, conoscere i propri clienti, customizzare le soluzioni e monitorare la
catena del valore, sia su quello della protezione dei prodotti stessi e del Made
in Italy nel suo insieme”, è stato il commento a margine
dell’evento di Paolo Valcher per BSA. "Una grande opportunità per
ridurre il tasso di illegalità quindi, e non solo nel settore del software, ma
anche in altri importanti comparti del nostro sistema economico, sia
all’interno dei confini nazionali sia nel commercio globale”.
***
BSA
BSA | The Software Alliance (www.bsa.org) è la
principale organizzazione del settore software. Rappresenta nei confronti dei
governi e del marketplace internazionale le principali aziende a livello
mondiale, che investono ogni anno miliardi di dollari per creare soluzioni
volte a potenziare lo sviluppo economico e a migliorare la vita quotidiana di
tutti. Attraverso la sede di Washington e i comitati attivi in oltre sessanta
nazioni, BSA sperimenta programmi volti al rispetto della legalità nel campo
del software, sostiene politiche pubbliche che favoriscono l’innovazione
tecnologica e lo sviluppo del mondo digitale.
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