Firenze, 17 Agosto 2009. L'Antitrust ha comminato a Telecom Italia multe per un totale di oltre 600 mila euro. L'ex monopolista dovra' pagare (salvo ricorsi) 325 mila euro per le scorrettezze commesse nell'ambito della telefonia fissa e 280 mila per quelle nella telefonia mobile.
Le pratiche commerciali sanzionate hanno a che fare in ambedue i casi con gli indebiti impedimenti (con mezzi e mezzucci) ai clienti per il passaggio da Telecom Italia (con i propri marchi Tim, Alice, ecc.) a gestori alternativi.
Anche Tele2-Vodafone e' incorso nelle sanzioni dell'Antitrust. Condanna da 50 mila euro per non aver rispettato un precedente provvedimento (condito da una multa simbolica [1]): Tele2, che da tempo e' stato acquistato da Vodafone, continua ad ingannare i clienti Adsl: promette connessioni a Internet senza blocchi, ma sistematicamente pone un filtro al peer to peer, la tecnologia che permette lo scambio di file da utente a utente.
Ben vengano le multe, ma e' sempre piu' evidente che il ridicolo importo non serve a dissuadere i gestori telefonici dal comportarsi come banditi.
Il massimo della sanzione comminabile e' di mezzo milione di euro per ogni infrazione. Vista la gravita' della condotta l'Antitrust, nel caso di Telecom Italia, ha applicato due multe che superano di gran lunga la meta' del massimo. Se fossero in vigore i limiti che da anni invochiamo, 10 milioni di euro come sanzione massima [2], Telecom Italia non se la sarebbe cavata con 600 mila euro complessivi, che rappresenta un'inezia (lo 0,003%) rispetto al fatturato 2008 di 22 miliardi di euro. E' come se una multa per divieto di sosta costasse all'italiano medio 50 centesimi.
[1] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=247421
[2] http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=256612
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