Roma, [20 Maggio 2010] – Interoute Communications Ltd, l’operatore proprietario della più estesa NGN in Europa ha annunciato oggi una EBITDA di €40 milioni per il 2009, un aumento del 62 per cento rispetto al 2008. Nonostante la recessione economica più grave dai tempi della Grande Depressione, Interoute ha incrementato i propri ricavi del 9 per cento nel 2009, arrivando a 269 milioni di euro di fatturato e generando eccedenza netta di cassa negli ultimi tre trimestri. L’azienda pensa di utilizzare tale liquidità per incrementare la propria quota di mercato attraverso acquisizioni mirate, investimenti continui nell’innovazione dei servizi di telecomunicazioni e nell’acquisto di tecnologie trasmissive all’avanguardia, con alta efficienza e basso impatto ambientale.
Nel corso dell’ultimo anno fiscale Interoute ha visto una forte crescita nella domanda verso le proprie soluzioni ICT “network centric” ma anche per servizi tipici del Cloud, come ad esempio la propria offerta di infrastrutture IT “as a service”. Il possesso della rete di nuova generazione più estesa in Europa posiziona Interoute in modo unico, abilitandola a lanciare nuovi servizi che non impattano virtualmente sui propri costi operativi e di rete. Questo colloca Interoute saldamente in testa nel mercato dei servizi legati al cloud computing. Avere disponibile la maggiore riserva di tubi e fibre in Europa ha consentito di raddoppiare la capacità attiva della rete tra il 2008 e il 2009, in risposta alla domanda crescente dei clienti per i quali un’alta capacità di banda è ormai lo standard. L’espansione nel corso del 2009 ha incluso le operazioni di landing di due nuovi sistemi di cavi sottomarini – il cavo di SEACOM nell’Est e a sud del continente africano e il cavo Hannibal nella parte Nord Africana. Interoute ha inoltre esteso la propria rete a Sud, arrivando in Turchia.
Commentando questi risultati Gareth Williams, CEO di Interoute, ha detto ”Abbiamo fatto nostro quello che una volta veniva considerato come un progetto di rete ambizioso – la creazione della rete in fibra ottica più grande in Europa - e creato un asset che ci consente di introdurre nuove offerte e una gamma di servizi innovativi di telecomunicazioni, con costi aggiuntivi molto limitati per il nostro business. Questa visione, ossia un unico network avanzato in fibra ottica, ha cominciato a dare i suoi frutti nel 2008 quando Interoute ha iniziato a generare profitti e una crescita del suo EBITDA del 62% nel 2009. Guardando ora al 2010, siamo molto eccitati dalle opportunità che i nostri fondi di riserva ci permetteranno di cogliere. Ci concentreremo sull’acquisizione di asset che ci consentiranno di far crescere i nostri ricavi e la nostra quota di mercato”.
Posseduta dall’azionista di maggioranza, la Sandoz Family Foundation, e da Tecom – una sussidiaria della Dubai Holding, Interoute si avvale di una rete di nuova generazione dal valore di 2.7 miliardi di sterline estesa da Londra a Instanbul e da Stoccolma alla Sicilia, che le ha consentito di rispondere con successo alle crescenti esigenze di comunicazione delle imprese in tutta Europa, ma anche in Medio Oriente e in Africa. Grazie a questi asset e agli investimenti tecnologici realizzati, Interoute è ben posizionata per soddisfare la domanda di servizi di rete complessi e che necessitano un’alta capacità di banda.
Interoute è in grado di tutti gli elementi alla base delle moderne telecomunicazioni. Una gamma che va dal ground al cloud, e grazie alla cultura aziendale basata sull’innovazione si presenta sul mercato delle imprese con soluzioni avanzate ed originali, come lo Unified ICT – un set di servizi avanzati di telecomunicazione per le imprese che include connettività, comunicazioni e computing.
La rete di Interoute rappresenta un ponte globale tra il Nord ed il Sud, l’Est e l’Ovest. Con connessioni ad alta capacità verso gli Stati Uniti, un PoP operativo nel Medio Oriente e 8 landing stations per cavi sottomarini alle estremità strategiche dell’Europa, Interoute è il link europeo per gli operatori medio-orientali, africani e nord americani.
Fonte
PricewaterhouseCoopers Verifica Contabile, 31 Dicembre 2009
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