Viviamo nell’era della condivisione. Un’ovvietà per i milioni di utenti dei social media per cui condividere è un gesto quotidiano, che accompagna quasi ogni azione compiuta durante il giorno.
Da un punto di vista aziendale, un concetto semplice come far parte di un network per condividere know how, diventa una prospettiva potente, la possibilità di sviluppare innovazione all’interno di gruppi di professionisti specializzati, in due parole, open innovation.
Creare connessioni, incentivare lo sviluppo di collaborazioni fruttuose tra innovatori, ricercatori, aziende, portare all’interno del ciclo produttivo la logica del social network: soluzioni ICT, al servizio delle piccole e medie imprese, possono diventare lo strumento e il canale per la condivisione di competenze e informazioni, soprattutto in quei settori iperspecializzati in cui la ricerca ha costi a tratti proibitivi e la collaborazione tra poli d’eccellenza a livello internazionale può portare a risultati insperati.
Proprio per questo motivo la Comunità Europea incoraggia e promuove la ricerca e lo sviluppo di nuovi modelli collaborativi, per una concezione innovativa dei processi produttivi. I piani d’intervento possono essere molteplici: dal confronto di indagini di mercato, per individuare nuove tendenze ed esigenze dei consumatori su mercati differenti, alla condivisione di metodologie di lavoro e di soluzioni, di know-how tecnologico e di creatività, dallo sviluppo di business model fino a vere e proprie co-produzioni o distribuzioni di prodotti e servizi.
In questo contesto, un valido esempio è Central Community, progetto ideato e gestito da un partenariato di aziende e centri di ricerca europei, basato proprio sulla creazione di una piattaforma web di collaborazione. Dotata di funzionalità semantiche avanzate, questa piattaforma ha lo scopo di facilitare processi innovativi, incoraggiare la collaborazione tra Piccole e Medie imprese e innescare, di conseguenza, attività più strutturate tra di esse. Central Community, nato anche sui risultati di precedenti progetti finanziati nell’ambito del Settimo Programma Quadro - Ricerca per le Piccole e Medie Imprese, è modellato in base ai bisogni della realtà industriale del Centro Europa, in particolare di uno specifico cluster, quello del Lifescience. Settori come la biotecnologia, la biochimica, la biologia molecolare, ma anche quelli in cui l’innovazione può essere più facilmente applicata come la bioeconomia, la salute, la produzione di cibo e di medicinali, la cosmetica e l’ambiente sono in continua evoluzione in Europa Centrale e questo spinge alla creazione di strumenti ICT innovativi per la collaborazione e l’interazione tra professionisti di aree diverse. L’obiettivo di Central Community è proprio questo: gestire e testare la piattaforma in condizioni reali con la partecipazione dei paesi centrali dell’Europa per sostenere l’innovazione eco-sostenibile.
Due sono gli elementi a sostegno dell’innovazione che vengono potenziati in particolar modo grazie al progetto Central Community:
- la creazione di comunità transnazionali, in base ad aree chiave di competenza, che definiscono i loro bisogni e cooperano nel processo di innovazione;
- una piattaforma operativa ICT, che si propone come un vero e proprio AGORA di ricerca e sviluppo per l’innovazione.
Insomma, un progetto che coinvolge il settore delle Lifesciences facendo leva sui processi di aggregazione degli utenti: la conoscenza viene trasmessa attraverso l’interazione tra gli attori stessi generando così nuovi prodotti e nuovi servizi. In questo modo è possibile fare fronte alle criticità maggiori che generalmente si trova a dover affrontare l’industria delle Lifesciences, quali l’alta percentuale di rischio, gli esuberanti costi e le lunghe tempistiche previste per l’intero ciclo vitale dei prodotti.
Central Community si presenta dunque come lo strumento valido, pratico e a disposizione delle aziende per agevolare i processi di scambio della conoscenza e partecipazione delle idee, il tutto sotto l’occhio vigile della Commissione Europea.
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