Cellulari ecocompatibili? No, grazie
Una ricerca "Altroconsumo" getta non poche ombre sui telefoni cellulari, oggetti divenuti indispensabili per il nostro vivere quotidiano. Diciannove apparati per la telefonia mobile, tra i più commercializzati, sono stati esaminati in tutte le loro componenti. I risultati sono poco incoraggiati: ad essere impiegati, troppo spesso, sono materiali nocivi, come il piombo; incriminati soprattutto i modelli dei produttori cinesi e coreani, ma non bisogna dimenticare che, molte aziende europee e americane, hanno trasferito la loro produzione proprio in questi paesi.
Indicativi, tra l'altro, sono anche i dati per la produzione: per un cellulare di appena 100 g, è necessario l'impiego di ben 30 Kg di materiali (sotto accusa anche gli imballaggi troppo ingombranti).
L'indagine è tanto più allarmante se pensiamo al fatto che il settore è in costante crescita: in Italia si vendono 17 milioni di cellulari all'anno e il loro ciclo di vita, nella quasi totalità dei casi, non supera i 18 mesi.
BICCHIERE MEZZO PIENO O MEZZO VUOTO PER SWISSCOM?
Sono stati diramati i dati relativi al primo trimestre del gestore telefonico Swisscom. Ebbene, per il gruppo svizzero ci sono buone e cattive notizie.
Da un lato, va registrato un numero crescente di clienti, con il passaggio dai 76 milioni di CHF del 2008 ai 324 di quest'anno. Dall'altro, però, il fatturato è calato di circa 17 milioni di CHF. I motivi sono riconducibili prevalentemente al drastico calo dei prezzi, dovuti a loro volta ad una maggiore concorrenza e all'intervento dell'autorità di regolamentazione.
Swisscom ha già adottato delle contromisure con un piano per la riduzione dei costi.
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