Quello che piu' ci interessa e' la ricaduta del via libera europeo a questo colosso nel rapporto con l'utenza, il cosiddetto customer care che, per entrambi i gestori e' stato fino ad oggi molto deficitario. Certamente ci sono le regole che sono quelle che sono e che consentono un'ampia discrezione dei gestori nei rapporti con l'utenza, ma siccome non sono regole totalmente deficitarie (come per esempio nel settore energetico), la buona volonta' di chi si appresta a diventare il principale operatore del mercato italiano, crediamo si debba confrontare anche con questo aspetto. Per quanto ci riguarda, non facendo -per scelta- l'Aduc parte di consorzi e agglomerazioni di associazioni piu' o meno finanziate dallo Stato e dagli stessi gestori telefonici (tramite le commissioni di conciliazione), stiamo parlando di metodi e sistemi che stabiliscano e mettano in opera diritti, trasparenza e facilitazioni di rapporti direttamente tra utente e gestore. Noi concepiamo la mediazione di
un'associazione -li' dove le norme lo consentono- solo come un aiuto e una consulenza all'utente e non la sostituzione nella trattativa per far valer i propri diritti.
Il customer care delle tlc riguarda un mercato gigantesco ed in continua espansione. Nonche' una realta' normativa in continua evoluzione -dalla parte dell'utente- grazie alle decisioni e agli stimoli che ci arrivano da parte comunitaria. La convinzione -per un qualunque gestore tlc- che il business debba crescere e migliorare in concomitanza con una maggiore e migliore adeguatezza alla normativa, anche andando oltre, crediamo sia la chiave del business del futuro e delle telecomunicazioni. Fino ad oggi, lo e' stato solo in parte: se un utente non legge il contratto fin nelle virgole piu' nascoste (quando il contratto viene reso disponibile) e si affida solo ai call center, quasi sempre accade che ci si ritrova con servizi diversi e/o in aggiunta e/o piu' costosi di quelli per cui ha fatta la propria scelta di un operatore piuttosto che un altro. Sono quasi sempre importi minimali che l'utente o non se ne accorge o, vista la scarsa entita' specifica, si disarma -viste le difficolta'
e i costi per farlo- nel darsi da fare per farsi riconoscere le ragioni. Importi minimali per i singoli ma che, moltiplicati per i milioni di clienti, rappresentano un notevole business per gli operatori, che -consapevoli di questo loro vantaggio- ci marciano sopra e fanno uso costante di violazioni contrattuali. Per questo, a chi si appresta a diventare il primo operatore italiano, ci teniamo a ricordare che la soddisfazione, la trasparenza, la disponibilita', l'onesta', il rispetto dei diritti possono e sono una chiave in piu' per il business di un futuro che e' gia' tale. Per capire di cosa stiamo parlando -pur nel nostro piccolo- basta scorrere il nostro specifico canale web dedicato alle tlc (1), con le continue denunce (e relativo riconoscimento di ragione) che facciamo all'Antitrust e all'Agcom. Ma i siti delle due Autorita' e i loro bollettini periodici sono lo specchio piu' ampio di questo andazzo.
Aspettiamo quindi al varco chi dice di esser nuovo, perche' lo sia non solo nella tecnologia e nella sua diffusione, ma anche nel customer care.
1 - http://tlc.aduc.it/
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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www.CorrieredelWeb.it
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