Ciò che più preoccupa gli italiani (e gli europei) non è la sicurezza del posto di lavoro, bensì la cyber security
Secondo quanto emerge da un nuovo studio Epson, l'89% degli italiani (75% media europea) è ottimista circa il ruolo della tecnologia nel settore manifatturiero. In coda i tedeschi con il 64%.
Cinisello Balsamo, 13 marzo 2017 - In uno scenario caratterizzato dal rapido cambiamento nel settore manifatturiero, l'80% dei dirigenti italiani (74% media europea, con i tedeschi sempre in coda al 67%) ritiene che la tecnologia favorirà le economie locali e aumenterà le prospettive di lavoro, spingendo l'Europa a concentrare la propria primaria attenzione non solo sulle problematiche legate alla sicurezza del posto di lavoro, ma anche sulle minacce informatiche. Questo è il quadro che emerge da un nuovo studio condotto da Epson.
Il futuro nell'industria 4.0 secondo i lavoratori
Il 64% dei dipendenti italiani (67% media europea) nel settore manifatturiero ritiene che la cyber security sarà la principale problematica da affrontare, percentuale che tocca il 71% tra i responsabili (76% media europea). Secondo fonti indipendenti(1), la produzione industriale genera il 15% del PIL europeo, creando oltre 52 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti: in questo scenario, la ricerca evidenzia prospettive occupazionali positive nonostante l'incertezza a livello italiano ed europeo associata al crescente impiego di robot negli stabilimenti di produzione su vasta scala. Infatti, secondo il 62% dei dipendenti (60% media europea), i robot non saranno in grado di sostituire l'uomo in termini di flessibilità, creatività e capacità di reagire. Il 69% (62% media europea), inoltre, afferma che i lavori in ambito produttivo si evolveranno con la tecnologia, senza che questa prenda però il loro posto, favorendo l'adozione di un modello aziendale maggiormente incentrato sulle risorse umane a livello europeo.
Con la crescente diffusione delle cosiddette smart factory e della tecnologia, la produzione assumerà nuove forme basandosi su approcci e principi innovativi, e gli stabilimenti consentiranno una produzione on-demand più rapida e conveniente. Inoltre, la supply chain sarà più breve secondo il 36% degli operatori del settore (40% media europea). Il 62% (57% media europea) ritiene inoltre che i siti produttivi diventeranno più localizzati, offrendo una produzione personalizzata che prenderà il posto della produzione di massa, con significativi vantaggi in termini di business, ambiente e società. Oltre alla prosperità economica, l'86% degli intervistati nel settore manifatturiero (83% media europea) ritiene che la tecnologia migliorerebbe l'efficienza aziendale (la percentuale più alta tra tutti i settori oggetto dello studio in Europa) e che la propria mansione diventerebbe più efficiente, produttiva, precisa, analitica e creativa.
Formazione e disponibilità ad accogliere il cambiamento sono le chiavi del successo
Lo studio ha visto la partecipazione di 17 esperti di settore provenienti da tutto il mondo insieme a oltre 7.000 dipendenti full-time impiegati in vari ambiti a livello europeo, di cui 1.500 appartenenti al settore manifatturiero, intervistati per conoscere le loro opinioni su come la tecnologia potrebbe dare forma al futuro del settore e dell'ambiente di lavoro nel rispettivo campo.
Il 38% (47% media europea) degli intervistati nel settore manifatturiero ha dichiarato che la tecnologia porterà alla scomparsa della propria mansione nel futuro. Di conseguenza, sarà necessario perfezionare le proprie conoscenze attraverso un'ulteriore formazione al fine di sfruttare i vantaggi offerti dalla tecnologia stessa. A tale riguardo, il 72% (68% media europea) si dichiara disposto ad acquisire nuove conoscenze qualora le nuove tecnologie minacciassero la mansione attualmente svolta, dimostrando la propria disponibilità ad accogliere il cambiamento dettato dalla tecnologia. Per contro, il 12% (13% media europea) lascerebbe il proprio lavoro per un nuovo posto, senza seguire corsi di formazione. Chi decide di rimanere nel settore probabilmente assisterà a un cambiamento del proprio ruolo, con la trasformazione dei processi produttivi in processi tecnologici, in particolare per quanto concerne la codifica e la sicurezza informatica.
Ampiamente considerate come il motore dell'innovazione, le nuove tecnologie catapulteranno il settore manifatturiero nel futuro. Tuttavia, oltre alle preoccupazioni legate alla cyber security, il 60% degli intervistati (55% media europea) ritiene che le aziende potrebbero non riuscire a stare al passo con i requisiti normativi, ad esempio in caso di integrazione dei robot nell'infrastruttura di produzione.
"La nostra mansione e l'ambiente in cui lavoriamo diventeranno sempre più interconnessi. La tecnologia, inoltre, sta trasformando fabbriche, uffici, case, ospedali e scuole, ovvero i luoghi che determinano il corso della nostra vita. La produzione e lo sviluppo di robot industriali sono da sempre al centro delle attività di Epson. Benché le tecnologie come i robot e le stampanti 3D stiano ridefinendo gli aspetti produttivi, le persone rimarranno al centro della produzione e faranno parte di qualsiasi strategia aziendale volta a mantenere un vantaggio competitivo", ha commentato Minoru Usui, Presidente di Epson.
"Come azienda, Epson promuove il cambiamento tecnologico sviluppando soluzioni in grado di aumentare l'efficienza e la produttività di collaboratori e dipendenti. Le tecnologie Epson, tra cui i dispositivi indossabili, i robot, le stampanti e le soluzioni di visual imaging, sono progettate per offrire nuove opportunità nel settore manifatturiero, e non solo, secondo una prospettiva futura. Stiamo già acquisendo nuove conoscenze grazie a più informazioni, a una maggiore creatività e a una maggiore efficienza. E vi sono ancora margini di miglioramento", ha aggiunto Usui.
https://www.businesseurope.eu/
Lo studio
Questo studio in due fasi è stato condotto da FTI Consulting. Durante la prima fase (dal 22 settembre al 19 ottobre 2016) si sono svolte interviste telefoniche basate sul metodo qualitativo a 17 futurologi provenienti da tutto il mondo ed esperti europei in vari settori per ottenere informazioni e formulare ipotesi sull'ambiente di lavoro del futuro e sui ruoli in continua evoluzione dei dipendenti nei prossimi anni, fino al 2025. La seconda fase, che si è svolta online dal 2 al 13 dicembre 2016, consisteva invece in un'indagine quantitativa condotta dal team Strategy Consulting & Research di FTI Consulting. All'intervista in lingua locale hanno partecipato i dipendenti full-time di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito impiegati in cinque settori principali (corporate, produzione, formazione, settore sanitario e retail).
Allo studio hanno partecipato in totale 7.016 dipendenti full-time. Il dettaglio degli intervistati in ciascun paese è il seguente: Regno Unito (1.329), Francia (1.308), Germania (1.427), Italia (1.526) e Spagna (1.426). Per quanto riguarda invece gli intervistati per settore, la suddivisione è la seguente: corporate (2.051), produzione (1.519), formazione (1.090), settore sanitario (1.215) e retail (1.139).
Il numero di intervistati di 7.016 comporta un margine di errore di +/-3% con un intervallo di confidenza del 95% standard di settore. Si ricorda che è stata applicata la convenzione standard per l'arrotondamento e che di conseguenza alcuni totali non possono ammontare al 100%.
Futurologi internazionali ed esperti europei intervistati:
- Jonathan Reynolds - Rettore dell'Oxford Institute of Retail Management (OXIRM), professore associato in Retail Marketing e vice preside della Sai?d Business School
- Howard Saunders - Futurologo nel settore retail presso Twenty Second & Fifth
- Dave White - Responsabile Technology Enhanced Learning (TEL) presso la University of the Arts London
- Russel Stannard - Esperto di tecnologie per la formazione e fondatore di www.teachertrainingvideos.com
- Prof. Darwin Cadwell - Direttore della ricerca presso l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e presidente dell'IEEE Robotics and Automation Chapter (UKRI)
- Prof. Alain Bernard - Direttore della ricerca presso il Laboratoire IRCCyN, vice presidente dell'associazione AFPR, vice responsabile del WG5.1 IFIP e membro del CIRP in Francia
- Clive Hickman - Amministratore delegato del Manufacturing Technology Centre
- Christopher Barnatt - Futurologo di ExplainingTheFuture.com
- Gerd Leonhard - Futurologo di The Future Agency
- Ben Hammersley - Giornalista, esperto in tecnologie e futurologo
- Brice Le Ble?vennec - Presidente di Emakina
- Clinton Wingrove - Futurologo nel settore delle risorse umane
- Dott. Bertalan Mesko - Futurologo e fondatore di The Medical Futurist
- Prof. Giuliano Noci - Ordinario di Marketing al Politecnico di Milano, Prorettore del Polo territoriale cinese e delegato del Rettore per la Federazione Russa. Amministratore Delegato di Polimilano Educational Consulting Ltd. E membro del Comitato Scientifico di Fondazione Altagamma e Osservatorio Asia.
- Richard Webber - Professore
- Dott. Tobias Gantner - Futurologo nel settore sanitario presso HealthCare Futurists GmbH
- Professore Mariano Corso - Responbile scientifico Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano Mariano e Professore Ordinario di "Organizzazione e Risorse Umane" ed "Economia e Organizzazione Aziendale" presso la facoltà di Ingegneria dei Sistemi del Politecnico di Milano.
Gruppo Epson
Epson è leader mondiale nell'innovazione con soluzioni pensate per connettere persone, cose e informazioni con tecnologie proprietarie che garantiscono efficienza, affidabilità e precisione. Con una gamma di prodotti che comprende stampanti inkjet, sistemi di stampa digitale, videoproiettori 3LCD, così come robot industriali, visori e sensori, Epson ha come obiettivo primario promuovere l'innovazione e superare le aspettative dei clienti in settori, quali stampa inkjet, comunicazione visiva, tecnologia indossabile e robotica.
Con capogruppo Seiko Epson Corporation che ha sede in Giappone, il Gruppo Epson conta oltre 73.000 dipendenti in 91 società nel mondo ed è orgoglioso di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente naturale globale e di sostenere le comunità locali nelle quali opera.
Epson Europe
Epson Europe B.V., con sede ad Amsterdam, è il quartier generale regionale del Gruppo per Europa, Medio Oriente, Russia e Africa. Con una forza lavoro di 1.700 dipendenti, le vendite di Epson Europa, per l'anno fiscale 2015, hanno raggiunto i 1.577 milioni di euro.
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www.CorrieredelWeb.it
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