I furti informatici di dati sono ormai all'ordine del giorno. Non passa settimana, infatti, che non si legga sulle cronache la segnalazione da parte di qualche multinazionale della sottrazione d'informazioni riservate da parte di hacker come più volte evidenziato da Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Questa volta, però la notizia che giunge in data odierna da Francoforte, può destare maggiore preoccupazione se si pensa messo sotto attacco è stato il sito web della Banca Centrale Europea (BCE), dal quale sarebbero stati sottratti indirizzi di posta elettronica e informazioni di contatto dei giornalisti e partecipanti ai seminari.Secondo quanto ha dichiarato l'ente europeo, i database interni o i dati sensibili di mercato non sarebbero stati colpiti. Un portavoce della BCE ha tuttavia dichiarato che circa 20.000 indirizzi di posta elettronica e, in alcuni casi, numeri di telefono o indirizzi postali sarebbero stati rubati. Anche la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, sarebbe stata vittima di attacchi a tarda notte di lunedì scorso tramite e-mail anonime. La polizia ha comunque già avviato le indagini.
La BCE, a sua volta informato gli utenti potenzialmente spiati dal suo sito web e li avrebbe invitare a reimpostare tutte le password per motivi di sicurezza. Insomma, siamo tutti sotto attacco se anche le più alte istituzioni internazionali possono essere vittime di atti criminali del genere che possono mettere potenzialmente a repentaglio anche intere economie. Occorre, quindi, aumentare la vigilanza da parte delle autorità sul web e migliorare costantemente i protocolli di sicurezza per evitare alla radice che sottrazioni di dati sensibili possano portare gravi ripercussioni sui cittadini e sulle istituzioni.
Lecce, 24 luglio 2014
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